L’inarrestabile progresso della tecnologia e l’abbassamento dei prezzi
Cosa significa deflazione tecnologica? Vuol dire che produrre tecnologia è sempre più semplice e meno costoso.
Un equilibrio naturale del mercato applicato al settore tecnologico
Una regola alla base del meccanismo della domanda è dell’offerta è che più un bene è raro più è costoso.
Un bene può essere considerato raro per diverse ragioni (ad esempio può essere rara la materia prima con cui è costruito) tra cui la complessità del processo produttivo che lo origina.
Gli apparecchi tecnologici necessitavano un tempo di processi produttivi complessi, lunghi e costosi. L’innovazione tecnologica però ha reso meno costosi, meno complessi e meno lunghi quei processi produttivi e, di conseguenza, gli apparecchi tecnologici sono diventati meno rari.
Aumentata l’offerta (cioè la disponibilità dei beni tecnologici sul mercato) ne è conseguito che i prezzi si sono abbassati. Oggi è possibile acquistare uno smartphone dignitoso per pochissime centinaia d’euro e quello stesso smartphone ha un livello tecnologico che solo pochi anni fa sarebbe stato non solo irrealizzabile, ma soprattutto impensabile.
In quali campi è attiva e cosa significa deflazione tecnologica?
E’ opinione comune che la deflazione tecnologica interessi soltanto determinati settori della produzione industriale come, ovviamente, la produzione di apparecchiature informatiche.
E’ invece un fenomeno ad ampio spettro che investe anche settori apparentemente lontani. Le automobili elettriche ad esempio costano sempre meno e sono sempre più efficienti, a causa della progressiva ottimizzazione dei processi necessari alla loro costruzione. Il mercato degli autoveicoli risentirà quindi, anche se in maniera indiretta, della deflazione tecnologica.
Le stampanti in 3D sono uno degli strumenti più innovativi nell’ambito della produzione industriale. Anche in questo caso è facile cadere nell’errore che possano innovare – e quindi indurre la deflazione tecnologica – solo in alcuni ambiti produttivi, quindi ci si sorprenderà nello scoprire che si può registrare deflazione tecnologica anche nel settore dell’edilizia.
Non tutti sanno che sia negli Stati Uniti sia in Cina sono già state costruite abitazioni stampate in 3D. Un progetto nato per assicurare rapidamente una sistemazione dignitosa alle popolazioni colpite da catastrofi naturali ha invece reso evidente che la nuova e rivoluzionaria tecnologia abbatte i costi e i tempi di costruzione di un immobile, la qualità degli immobili costruiti in questo modo può competere con quella degli edifici costruiti in cemento, l’impatto ambientale della costruzione di case stampate in 3D infine, è molto minore. Probabilmente, quindi, questa tecnologia sarà adottata su ampia scala in futuro e le nostre prossime abitazioni potranno essere costruite da enormi stampanti.